Critiche:

Isabelle Kodrzynski, ha una perizia consumata che l’ha portata a sperimentare forme di ricerca originali, anche sul piano tecnico, per esempio eseguendo opere realizzate solo con le dita, e sapendo evocare suggestioni sognanti nei paesaggi, così come effetti da trompe l’oeil nelle nature morte, come nella presente ”Melograni su merletto”, in cui ha fatto ricorso allo stratagemma, di ricordo barocco, di far sporgere oltre la cornice il merletto, nello stesso spazio del riguardante, per coinvolgerlo.

LUCREZIA RUBINI.

 

La pittrice raffigura una natura morta con pesche,uva e prugna.Ma ciò che maggiormente colpisce lo spettatore è il gioco ottico del merletto che,disposto sotto la frutta lascia intravedere un lembo al di fuori della cornice,creando cosi un'illusione.I colori sono caldi e luminosi e la composizione risulta quindi brillante e raggiante.

DANIELE RADINI TEDESCHI.

ISABELLE  KODRZYNSKI, è un'artista poliedrica in grado di utilizzare indifferentemente olio,acquarello ed altre materie pigmentanti,su supporti diversi.

 Essa non dipinge solo con i pennelli,ma ama utilizzare le proprie dita intingendole nel colore,con il risultato di creare un serrato rapporto con la materia pittorica;Tale scelta fa parte del suo progetto creativo,ovvero quello di aver intrapreso un cammino tecnico-artistico nella direzione di un delicato,ma progressivo anticonformismo.

Il suo fare pittura è legato ad una creatività pura,svincolata dalle mode di una certa avanguardia globalizzata.L'artista dà corpo alle proprie innumerevoli immagini traducendole in nature morte,figure e vedute,realizzate con sapienti ed intensi "tocchi" policromi.

Da una prima visione delle opere,i soggetti iconografici espressi potrebbero apparire semplici o addirittura banali,ma le soluzioni cromatiche,estremamente ricche e modulate con una vigorosa dolcezza,riportano le opere di Isabelle su un piano di assoluta qualità.

L'opera omnia della Kodrzynski deve essere valutata come l'affermazione di un'arte legata alla vita e alla fisicità,di un sentire inteso come primario livello di pensiero e di conoscenza.

DORIANO GIOIA.

 

  Artista dalla forte personalità e ricca di inventiva,come pochi sa trasmettere con il sapiente uso del colore la passione,l'amore,i sentimenti di cui è carica la sua opera. Il bagaglio di esperienza artistica ne fa un'attenta interprete di racconti carichi di suggestione,dove risultano evidenti motivi e sospese atmosfere.

                             LIVIA RAVALLESE.

L'Artista propone opere in cui la sorprendente tecnica del trompe l'oeil si sposa con una profonda sensibilità.

"La ragazza con l'orecchino di perla" sembra barattare la sua mite bellezza con il simbolo del conforto materialistico.La bizzarria della composizione nasconde una sottile intelligenza:una critica alla moderna società consumistica.

I mezzi pittorici-coloritura,espressione,scelta del soggetto riprodotto con maestria-denotano una grande padronanza dell'Arte pittorica.

 

LIVIA RAVALLESE.

IL MONDO DI ISABELLE

 

Isabelle Kodrzynski realizza opere a cui ci si accosta con ammirato stupore.

E’ un mondo pittorico che sorprende per la ricchezza delle immagini. La loro realizzazione denota un lungo e fruttuoso apprendimento della storia dell’Arte, dei movimenti artistici e dei fatti storici, delle tematiche, dei contenuti e delle tecniche.

L’Artista, infatti, passa con disinvoltura e consapevolezza da opere di un verismo impressionante, quasi illusionistico (il cesto di frutta, le gocce d’acqua) ad altre intrise di un tono fiabesco quasi ottocentesco, sino alla ricerca di una nuova tecnica che la porta ad eludere l’uso del pennello e a trasmettere con quello delle sole dita la sua passione coloristica, che diviene la chiave per accedere al luogo segreto del cuore e delle sue inquietudini, dove albergano grazia e sensibilità.

Isabelle dispiega nei molteplici soggetti tutta la sua immaginazione e, nel contempo, la sua acuta e meticolosa conoscenza delle tecniche. Non è facile ai giorni nostri, e specie nel panorama artistico, trovare un’Artista così completa. I suoi quadri sono creature vissute, non creature inerti. Oggetti musicali, immagini vitali, scorci di nature, giardini incantevoli, visioni ricreate attraverso il Suo segno magico.

I suoi acquerelli, rappresentati con accurata sensibilità cromatica, sono luminosi come giardini inglesi in cui il colore degli arbusti e dei cieli creano una translucida atmosfera, quasi trascendente.

In un’ideale galleria, i quadri di Isabelle Kodrzynski suggeriscono un attento percorso poiché l’Artista, così versatile, tratta molti temi: “Voglia di pesche” (il cesto di frutta) rivaleggia con il famoso cesto di frutta caravaggesco. Perfetti e plastici i frutti, venose e trasparenti le foglie, tanto da invogliare il tocco goloso della mano.

I fiori sono ritratti in tutto il loro fulgore, in un ben riuscito impasto coloristico, mai banale.

I ritratti comunicano nel nitido linguaggio di somiglianza mai statica e traggono a volte la loro nobiltà dalle epoche storiche, come la pittrice di Maria Antonietta, oppure la bella dama del periodo napoleonico mollemente sdraiata su una bergère, forse prossima a un amore libertino e fugace.

Il “frutteto”, dove il colore vivamente profuso sembra alludere a un luogo reale, ma nel contempo immaginario. Un luogo dell’anima senza ricordi dolorosi, un Eden perduto in cui la stesura del colore gioioso pare far rivivere e ritrovare quella smarrita felicità e i gialli, i rossi e i verdi compongono una tumultuosa sinfonia, con le figure che aspirano a una sublimazione.

Ecco poi le opere di formato minore, ma non di valore inferiore. Soggetti realizzati con la tecnica del tromp l’oeil (inganna l’occhio) incredibilmente deliziosi nei piccoli particolari, come i merletti che debordano dal quadro e donano loro un carattere quasi surreale che ne stempera la grazia ottocentesca.

Ma eccoci giunti ad altre opere, importanti queste, in cui l’Artista trasmette con le sole dita intrise di colore, senza più il “medium” del pennello, la sua visione sulla tela. Il colore, la profondità, la luminosità dei toni sono espressi in maniera da raggiungere una sapiente alchimia che però non altera la realtà del soggetto, ma la enfatizza, rendendolo diafano e prezioso.

Si potrebbe parlare all’infinito delle sue opere ed altre ce ne sono , ma è questa Isabelle Kodrzynski, questo il suo lavoro. Un’Artista dalle molteplici sfaccettature e insieme una donna schiva e segreta, naturalmente elegante, bella nel suo fervore artistico che la illumina e rende affascinante, nonostante l’aurea di semplicità che la circonda, in cui freme però l’ardore e la passione.

Come scriveva Tagore: “…linee e colori nell’Arte sono portatori d’informazioni, ma cercano la loro incarnazione ritmica nell’immagine.

 

Livia Ravallese.

Un’opera importante quella esposta da Isabelle Kodrinszki. La solarità del paesaggio rappresentato (case, mare, cielo, vegetazione) si fonde in un amalgama perfetto la cui realizzazione sembra rispecchiare la personalità dell’Artista che con la sua pittura invita a conoscere la bellezza , resa dalla stesura dei colori in maniera così vitale.

Livia Ravallese.

 

Isabelle Kodrzynski, artista versatile e duttili che sa attraversare i temi più vari, individua nella pittura non gridata né aggressiva il principale mezzo espressivo. Le sue opere sono lo specchio fedele di quell'anima che l'autrice sa trasfondere in esse attraverso un uso sapiente del colore. Se il colore rende stupenda l'atmosfera di una scena o di un paesaggio, le pennellate, "date anche con le mani" appaiono come note musicali che parlano allo spirito dell'essere umano. Non passa inosservato, infine, l'impulso di piacere, il senso di liberazione che prova la pittrice nello stendere sulle tele le piacevoli emozioni del suo poliedrico universo pittorico.

      ANGELA AQUILINI.
     ImprontaCritica.com

     

L'artista, Francese, ha conseguito a Parigi il diploma della scuola superiore di Arti applicate e Mestieri d'Arte e la specializzazione in Grafica pubblicitaria, campo in qui ha lavorato prima di trasferirsi in Italia. Qui da molti anni tiene un corso di pittura e pratica l'arte in diverse tecniche, dai murales, alla pittura ad acquarello, illustrazione, partecipando a moltissime mostre locali e nazionali, in qui ha ricevuto molti riconoscimenti.

Le gocce d'acqua che sinesteticamente ci "dissetano", facendo appello, per dirla con Heinrich Wolfflin , ad una "visione tattile" e soddisfano immediatamente l'edonismo dei sensi, attraendoci ed allentando cosi la nostra "arsphobia" patologica. Ma, dopo tale avvicinamento captivato e "immediato" ovvero senza "mediazione " logica , e trasferendoci cosi nella dimensione sensibile-indicibile, ecco che quelle gocce d'acqua si impongono a noi, ricordandoci che , essendo un'espressione d'arte, esse non sono gocce d'acqua ma un insieme di trasparenze stratificate che fanno riferimento ad una realtà "outre" . Siamo innanzitutto di fronte ad un oggetto d'arte, ci ricorda l'artista, mediante l'escamotage dell'ostentazione del supporto, che offre una trama con un pattern, dalla testura autonoma: quelle trasparenze evanescenti, stanno ad indicare che l'opera d'arte è, innanzitutto una "macchina" che ci offre chi8avi inedite , visibili ma non dicibili e logicizzabili, quali ricodificazioni epifaniche del reale quotidiano.

LucreziaRubini.

Un’opera sontuosa, ricca, luminosa. Artista di grande personalità sa dosare con maestria i vari elementi, in un assemblage prezioso di tessuti, broccati, sete, minerali dorati e splendidi ritratti femminili di razze diverse, affratellate dalla sensibilità dell’esecutrice, che pone le donne al centro dell’universo.

Livia Ravallese.

Una pittura vigorosa che spazia e volteggia libera e generosa, come la personalità dell’Artista. I suoi mezzi pittorici, come coloritura, espressione, scelta del soggetto, denotano una grande padronanza dell’Arte, che si concretizza nei due ritratti settecenteschi, in cui i personaggi effigiati sembrano comunicare la loro verità.

Livia Ravallese.

 

 Mostra del 18 giugno 2016."Giorno & Notte"

 

Presso “L’Antico Lavatoio” di Montecelio tra gioco, provocazione ed esaltazione della figura femminile, Isabelle Kodrzynski propone il suo progetto artistico in “Giorno e Notte”: mostra antologica nella quale, in uno spazio ben definito, ritrae i suoi più cari amici-pittori immaginandoli vestiti alla maniera dei nobili francesi di fine Settecento, tutti in fila e perfettamente “inquadrati” su tele dipinte ad olio. Lo sguardo del fruitore si sposta velocemente sulla parete, dove sono affissi i quadri, fino a fermarsi su una scena tridimensionale dominata dalla figura di una dama elegantemente vestita che, con pennelli, colori e tavolozza, sta dipingendo un suo autoritratto, siamo nel 1783. La protagonista dell’installazione è la pittrice di corte della regina di Francia Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena : la straordinaria Élisabeth Vigée-Lebrun, rappresentata da un manichino vestito con abiti dell’epoca. La Kodrzynski, con quest’opera/installazione, vuole rendere omaggio alla figura femminile, prendendo spunto dalla storia e ricordando Élisabeth Vigée-Lebrun: una donna bella, forte e caparbia, in grado di svolgere, in modo virtuoso, la nobile professione di artista che, a quel tempo, era mestiere riservato ai soli uomini. Anche questa volta la Kodrzynski ha confermato la grande capacità di utilizzare indifferentemente vari linguaggi, conducendo l’osservatore a un’interazione con l’opera, facendolo spostare intorno ad essa per scoprirne pian piano le varie parti e facendogli costatare la straripante forza del suo carattere evocatorio …

 

Doriano Gioia

 

La mostra di Isabelle Kodrzynski e Mauro Bombelli è stata una scoperta. 

Domenica scorsa era l'ultimo giorno di esposizione e come mancare? Il doppio lavoro svolto dai due Artisti, Maestra e allievo, è stato straordinario, un percorso di luci e intensità raffinate, la perfetta fusione tra la vivacità del colore e il netto contrasto del bianco e nero. 

anche il luogo scelto è stato una sorpresa, la cornice ideale e quasi da fiaba che forse ancora pochi conoscono, ma che è frutto di un'opera di riqualifica delle più meritevoli, l'antico lavatoio di Montecelio. 

La mostra si compone delle opere dei due artisti,in particolare quelle riferite alla rivisitazione in veste settecentesca degli allievi della scuola di Isabelle kodrzynski e quelle dello sviluppo stilistico di Bombelli, partendo dal colore per giungere a raffinati e iperrealistici  bianchi e neri.

La maestra di colle Fiorito,Francese di nascita ,ha esposto un omaggio che ha colpito l'immaginario dei visitatori : l'istallazione di un manichino in costume che rappresenta la sua musa ispiratrice,la pittrice Elisabeth Louise vigée Lebrun,considerata la più grande ritrattista dei suoi tempi(tra i suoi quadri più noti i ritratti di Maria antonietta e delle dame di corte.)alle prese con un' autoritratto, in realtà realizzato dalla stessa Kodrzynski. Mano superba,tocco delicato,profondità di spessore e maestria espressa in ogni opera, Isabelle Kodrzynski realizza un'altro sogno:Mauro Bombelli,cresciuto sotto la sua direzione,evolve in confini dove i contrasti monocromatici diventano intense rappresentazioni del reale. Assieme portano a Montecelio il GIORNO E LA NOTTE,due modi di sentire l'arte che si fondono in un lavoro inusuale,dove il colore rincorre il non colore,come nella splendida tela che da nome alla mostra.

 

Arianna ciabatti.